Bruno Piattelli Wikipedia:- È lui che disegna le divise e gli accessori delle divise indossati dagli assistenti di volo e dalle hostess che lavorano per Zambia Airlines e Dunhill di Londra.Il Victoria and Albert Museum di Londra ospita una collezione di costumi, alcuni dei quali sono stati disegnati da lui. Tra queste ci sono le sue creazioni.

Piattelli ha affinato le sue capacità di stilista dedicando la sua vita al teatro e al cinema, seguendo entrambi con lo stesso livello di zelo e dedizione. Questo gli ha permesso di accumulare una vasta esperienza in entrambi i campi.
Ha realizzato i costumi per tutti i film di Marcello Mastroianni. Ha inoltre realizzato costumi per i film di molti altri attori e registi italiani e internazionali, come Nino Manfredi, Virna Lisi, Ugo Tognazzi, Gina Lollobrigida, Alberto Sordi, Franco Nero, Gian Maria Volantè, Sylva Koscina, Michel Piccoli, Richard Jonson, Mickey Rooney, Costa Gavra
Accanto a registi come Franco Zeffirelli, Luchino Visconti e Vittorio De Sica, interpreta l’edizione della Commedia italiana di Carlo Tritto dal titolo “Rosso, nero e fumo” per la compagnia del Teatro Satyricom di Mosca, diretta da David Smeliansky e diretto da Roman Viktjuk; questa è una nuova esperienza per lui in teatro. Si interessa molto dei costumi che indossa. Questo è qualcosa che fa per la compagnia del teatro Satyricom di Mosca.
Nel 2002, per conto della Fondazione Roma, con il supporto del Direttore Artistico e Musicale Francesco La Vecchia, dell’Orchestra Sinfonica di Roma, di cui è Presidente. Ciò è stato fatto con l’assistenza di Francesco La Vecchia. Alcuni pensano che l’Orchestra Sinfonica di Roma sia stata la prima orchestra privata in tutta Italia.
Aveva 94 anni. Dopo la sua educazione a Roma, dove è nato e cresciuto, ha ricevuto la sua formazione presso il prestigioso Liceo Classico Visconti, che si trova nel quartiere Capitolino, e poi ha proseguito la sua formazione legale presso l’Università La Sapienza di Roma.
È stato lui l’ideatore dei costumi indossati dal personale di terra dell’Alitalia, così come quelli indossati dalla squadra olimpica italiana ai Giochi Olimpici di Città del Messico nel 1968 e di Atlanta nel 1996.
Francesco Rutelli si è detto “pieno di emozione e apprezzamento” dopo aver saputo della scomparsa di Bruno Piattelli. “Una figura poliedrica che è stata influente negli affari, nella cultura e nelle tradizioni secolari della comunità ebraica romana nel corso della sua storia.
Bruno era animato da un inestinguibile spirito di ottimismo; l’industria della moda mondiale, l’industria musicale e la città di Roma gli devono apprezzamento; e anche il giorno della sua morte era presente un pensiero felice, come Bruno avrebbe certamente voluto.
“Conclude l’uomo che ora è presidente dell’Anica e un tempo sindaco di Roma, pensando allo stilista e sarto scomparso a Roma all’età di 94 anni, con al suo fianco i figli Barbara e Massimiliano”.La moda era nel suo sangue perché proveniva da una famiglia che aveva lavorato nel settore della moda per diverse generazioni prima di lui, occupandosi di tessuti, modelli, stili e clienti. Bruno Piattelli è morto a Roma.
È noto da molti decenni per la sua capacità di vestire la ricca borghesia e le stelle dello spettacolo con abiti dignitosi e raffinati. Ha esperienza di lavoro sia nel cinema che in teatro, è uno stilista di talento oltre che un astuto uomo d’affari ed è un sostenitore della moda italiana in tutto il mondo. Quando inizialmente ha permesso ai maschi di sfilare sulle passerelle, ad esempio, è stato in grado di abbagliare le persone infrangendo anche le norme.
Disegna divise per gli steward e hostess di Zambia Airlines e per le hostess di Dunhill a Londra. Successivamente disegna le divise per la squadra di terra dell’Alitalia e veste due volte la nazionale italiana alle Olimpiadi: nel ’68 a Città del Messico e nel ’96 ad Atlanta. A causa di quanto sia noto il suo background italiano, la NASA gli chiede di lavorare con loro chiedendogli di realizzare magliette per gli astronauti.

È incaricato di realizzare collezioni per più della metà delle case di moda del mondo, come Burberry’s London e D.Quello con Bruno Piattelli è stato un incontro avvenuto molto più tardi del previsto, motivo per cui presumibilmente è stato così intenso.
Al di là di tutto ciò che ha fatto per l’alta moda maschile, al di là delle sue collaborazioni con il cinema e il teatro, oltre gli abiti che hanno vestito attori e presidenti di repubbliche e persino gli astronauti della NASA, oltre i modelli che sono stati esposti al Metropolitan Museum of Art di New York, ciò che resta è il ricordo di un uomo che era voracemente alla ricerca di nuove informazioni. Al di là di tutti i suoi successi, sarà ricordato come un uomo sempre desideroso di imparare qualcosa di nuovo.
Ma anche di un nonno allegro e affettuoso nonché bisnonno da entrambi i lati della famiglia. Un uomo ricettivo sia alla cultura che alla scienza and che è anche orgoglioso del fatto di essere stato vaccinato, affermando che farlo è “l’unico modo per combattere l’epidemia”.Insieme al padre, lavora alacremente presso l’atelier di Piazza San Silvestro a Roma, dove da tempo si reca un selezionato gruppo di clienti da tutto il mondo.
Bruno Piattelli, riconosciuto come il “maestro” della giacca perfetta e dello stile “impeccabile” che ha reso famose le scuole di tutto il mondo, in questo momento è in partenza per Roma. Piattelli era considerato lo stilista “scandaloso” perché aveva l’audacia di mandare i ragazzi in passerella. Questo gli è valso la reputazione di stilista “scandaloso”.
“Contrattare per la vita di tua figlia è un tipo di dolore inconcepibile; i ladri hanno promesso di restituirmi parzialmente mia figlia se avessi cercato di salvarla”, ha detto la madre. “Contrattare per la vita di tuo figlio è una forma di tormento impensabile.” una manifestazione di disagio mentale o emotivo che si verifica quando si è tenuti in ostaggio. “
L’ultima volta che abbiamo lasciato Bruno Piattelli, stava recitando la parte di un guerriero. Il top fashion designer per uomo, scomparso il 13 agosto all’età di 94 anni, ha deciso di tornare a un momento molto importante della sua vita solo perché le telecamere di RaiPlay potessero riprenderlo.
Aveva legato la sua storia a quella della figlia Barbara, che il 10 gennaio 1980, all’età di 27 anni, fu strappata senza pietà alle cure della sua famiglia e tenuta prigioniera per un totale di dodici mesi nei boschi tormentati dell’Aspromonte . Aveva raccontato la sua storia come se fosse la sua. Aveva raccontato gli eventi come se fossero accaduti nella vita di Barbara. Barbara era da tempo tenuta prigioniera nei boschi dell’Aspromonte.
Bruno Piattelli afferma nella testimonianza rilasciata per “Racconti Criminali”, che sarà disponibile sulla piattaforma RaiPlay a partire dall’autunno del prossimo anno, di aver “preferito seguire in prima persona l’agonizzante trattativa per la scarcerazione, per non affidare la delicata liberazione di Barbara ad altri mediatori”.
Piattelli ha fatto questa dichiarazione nella testimonianza che ha rilasciato per “Racconti Criminali”. La testimonianza trasuda sia dignità che un inesorabile senso di indignazione.Ed è lui che lotta con tutte le sue forze per riportarla a casa, per riconquistare l’amore di sua madre, Vittoria, di suo fratello Massimiliano, e del suo fidanzato di allora, Ariel Arbib, che sarebbe poi diventato suo marito.

Lei è una prigioniera, e lui è quello che fa di tutto per riportarla a casa. È sorprendente che un uomo vissuto fino a più di un secolo abbia avuto la forza e la volontà di raccontare la sua esperienza.
Racconta un evento per fare in modo che non venga dimenticato e che le generazioni future siano consapevoli del tragico capitolo che è la storia del rapimento.
Bruno Piattelli, scomparso il 14 agosto a Roma pochi giorni dopo aver compiuto 94 anni e che aveva radici nel centro storico della città oltre che nelle scuole del liceo nobiliare Visconteo e laureato in giurisprudenza alla Sapienza, era un uomo che aveva la moda nel sangue. Bruno Piattelli era laureato in giurisprudenza alla Sapienza.
L’azienda Piattelli, nel corso di pochi anni, si è guadagnata l’attenzione dell’industria dell’abbigliamento e del tessile, che ha portato a collaborazioni con importanti case di moda sia a livello nazionale che internazionale.
sviluppa collezioni per Burberry’s a Londra e D’Urban a Tokyo; collabora con la NASA per creare maglie per gli astronauti su un progetto a cui sta collaborando; Ha contratti con D’Avenza, Ellesse, Petronius, Lanerossi e Sanremo;